L’Anac, cioè l’Autorità nazionale anticorruzione, ha di recente emanato una delibera (la n. 63 del 2023) relativa al rapporto spinoso tra il mondo degli appalti pubblici e gli eventuali conflitti di parentela che possono nascere in corso d’aggiudicazione della gara.
Il tema centrale della delibera in questione è la risoluzione di un caso pratico che ha coinvolto un comune della Campania, accusato di avere violato l’articolo 42 del Codice degli appalti e che ha riconferma la necessità di produrre la dichiarazione di insussistenza del legame parentale come condizione necessaria per l’assunzione dell’incarico.
In caso di legame parentale, invece, il dipendente è tenuto ad astenersi o a comunicare la sussistenza del legame al fine di consentire al superiore gerarchico di valutarne la sostituzione.
L’ART. 42 DEL CODICE DEGLI APPALTI. Secondo l’articolo in questione, il Responsabile unico del procedimento (Rup) è, infatti, chiamato a fornire una dichiarazione di insussistenza del legame di parentela durante la fase di aggiudicazione dell’appalto pubblico in modo da evitare qualsiasi distorsione della concorrenza e garantire la parità di trattamento di tutti gli operatori economici.
La norma, infatti, recita che si ha conflitto d'interesse quando il personale di una stazione appaltante o di un prestatore di servizi che, anche per conto della stazione appaltante, interviene nello svolgimento della procedura di aggiudicazione degli appalti e delle concessioni o può influenzarne, in qualsiasi modo, il risultato, ha, direttamente o indirettamente, un interesse finanziario, economico o altro interesse personale che può essere percepito come una minaccia alla sua imparzialità e indipendenza nel contesto della procedura di appalto o di concessione. In particolare, costituiscono situazione di conflitto di interessi.
Ecco perché il Rup non può avere legami di parentela fino al sesto grado con uno dei mandanti del Raggruppamento Temporaneo di Imprese (RTI) aggiudicatario del servizio di progettazione.
Nella delibera in questione, inoltre, l’Anac ha evidenziato che la carenza di personale del Comune non può essere utilizzata come scusa per giustificare la violazione del vincolo di parentela.
Foto di Okan Caliskan da Pixabay