Nel nostro precedente contributo abbiamo già rappresentato il cambio di rotta che, dal primo luglio 2023, verrà vissuto nel mondo degli appalti pubblici, con l’entrata in vigore del Nuovo codice.
Tra le novità che vengono introdotte dal nuovo testo legislativo, ci siamo soffermati sulla questione della qualificazione delle stazioni appaltanti, che ha fatto e fa ancora notevolmente discutere, e pure sulla tematiche delle soglie di affidamento e negoziazione.
Vanno aggiunto, adesso, altri punti importanti per sapersi barcamenare nell’attuale scenario degli appalti pubblici.
Tra le principali novità del decreto legislativo 36/2023 (cioè il Nuovo Codice Appalti) è possibile annoverare anche l’assenza di alcun limite per l’appalto integrato e il subappalto.
Debuttano, inoltre, il dissenso costruttivo, la revisione automatica dei prezzi, la qualificazione delle Stazioni Appaltanti e la digitalizzazione degli appalti e BIM.
Riportiamo, di seguito, la mappa concettuale realizzata da Edilportale.com.
Progettazione: soglie più alte nel nuovo Codice Appalti. Al di sotto dei 140mila euro, i servizi di ingegneria e architettura e l'attività di progettazione possono essere affidati con l’affidamento diretto, anche senza consultazione di più operatori economici.
I servizi di ingegneria e architettura e l'attività di progettazione, di importo compreso tra 140mila euro e le soglie di rilevanza europea, invece, possono essere affidati con procedura negoziata senza bando, previa consultazione di almeno cinque operatori economici, ove esistenti, individuati in base ad indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici.
Affidamento diretto lavori pubblici, soglie più alte. Sotto i 150mila euro, è consentito l’affidamento diretto dei lavori pubblici, anche senza consultazione di più operatori economici. Da 150mila euro a 1 milione di euro, è consentita la procedura negoziata, senza pubblicazione del bando, previa consultazione di almeno 5 operatori economici. Da 1 milione a 5,38 milioni di euro è consentita la procedura negoziata, senza pubblicazione del bando, previa consultazione di almeno 10 operatori economici.
Appalto integrato e subappalto senza limiti. L’appalto integrato, cioè l’affidamento congiunto della progettazione esecutiva e realizzazione dell’opera, e il subappalto non sono più limitati ma rientrano tra le modalità ordinarie di realizzazione dei lavori pubblici e non sono più considerati come procedure derogatorie, da utilizzare in casi ristretti previa motivazione.
Opere pubbliche, il nuovo Codice accorcia i tempi. Arrivano nuove regole finalizzate ad accorciare i tempi che vanno dalla decisione di realizzare un’opera pubblica alla sua costruzione e ultimazione: il dissenso costruttivo, in base al quale le Amministrazioni non potranno limitarsi ad esprimere un parere negativo, ma dovranno fornire delle alternative progettuali; la qualificazione delle Stazioni Appaltanti, che potranno bandire solo gare commisurate alle proprie capacità; la revisione automatica dei prezzi, che eviterà il blocco dei cantieri a causa di eventuali rincari.
Digitalizzazione appalti e BIM, nuove regole dal 2024. Per ridurre i tempi delle gare e il rischio di contenziosi, arriva la digitalizzazione degli appalti e l’utilizzo massiccio del BIM. Nonostante il nuovo Codice Appalti sia efficace dal 1° luglio 2023, le norme in materia di e-procurement entreranno in vigore dal 1° gennaio 2024.
Fonte: Edilportale.com