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Modifica al nuovo Codice Appalti: la proposta del Parlamento contro il caro materiali

Modifica al nuovo Codice Appalti: la proposta del Parlamento contro il caro materiali

 

 

Il settore degli appalti pubblici potrebbe subire alcune modifiche. Il Parlamento, infatti, sta puntando i riflettori sul Nuovo Codice Appalti, volendo apportare una modifica di non poco conto, a beneficio di infrastrutture e aziende.

Questa la proposta: gare bandite entro tre mesi dalla validazione del progetto.

L’obiettivo è fronteggiare il problema caro materiali, cioè evitare che la realizzazione di opere pubbliche stia in stallo a causa dell’impossibilità delle imprese di completare i lavori per il difficile reperimento di materie prime ai costi concordati in periodi differenti da quelli della realizzazione dell’opera stessa, così che il prezzo dei materiali, edili soprattutto, mantengano il riferimento del prezzo correnti di mercato.

Tuttavia, l’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) ha affermato, di recente, che in caso di un aumento dei prezzi imprevisto ed imprevedibile, «la stazione appaltante o l'aggiudicatario possono proporre, senza che sia alterata la natura generale del contratto e ferma restando la piena funzionalità dell'opera, una variante in corso d'opera che assicuri risparmi utili a compensare tali aumenti».
 

 

Foto di soso1968 da Pixabay

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