Ance fa il punto della situazione sul reverse charge, il meccanismo di inversione contabile che dal 2015 ha ampliato il suo raggio d'azione in edilizia.
Il meccanismo dell’inversione contabile prevede che il cliente versi l’Iva al posto del fornitore. Il fornitore emette una fattura senza Iva, indicando la norma che glielo consente, cioè l’articolo 17, comma 5 del Dpr 633/1972.
Il cliente integra la fattura con l’aliquota Iva corrispondente alla prestazione ricevuta e la registra.
In questo modo il fornitore o prestatore d’opera riceve dal cliente solo l’importo imponibile e non deve versare l’Iva ad operazione conclusa, con un risparmio in termini di tempo e un minor rischio di evasione fiscale.
Il meccanismo, usato prevalentemente nei subappalti, dal 1° gennaio 2015 per effetto della Legge di Stabilità per il 2015 è stato esteso anche ad altri settori, come demolizione, installazione di impianti, completamento di edifici, cessioni di fabbricati, prestazioni di servizi nei confronti...