Cambiano in Sicilia i criteri di aggiudicazione degli appalti pubblici: un disegno di legge approvato all’Assemblea regionale, con 46 voti a favore, un contrario e un astenuto su un totale di 90 deputati regionali, ha introdotto una modifica che di fatto intende cancellare la corsa al massimo ribasso e la possibilità, per cartelli di imprese, di determinare il ribasso ‘a tavolino’.
Norma dunque contro i condizionamenti delle gare e per i promotori del provvedimento anche come ulteriore scudo alle possibili infiltrazioni mafiose. Il disegno di legge, composto da un solo articolo, ha creato più di un attrito nel parlamento siciliano. Il Partito democratico ha sollevato dubbi sulla costituzionalità della legge, che andrebbe in corto circuito con le disposizioni nazionali e “rischia di determinare e il caos nel mondo degli appalti in Sicilia, dal momento che basterebbe un ricorso al Tar per bloccare tutto”.
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