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Illegittime le norme sanzionatorie negli appalti pubblici ante 20 Maggio 2017

La normativa dell'Unione sugli appalti pubblici prevede le modalità con cui l'impresa offerente può sanare gli errori o le incompletezze delle informazioni o dei documenti da lei stessa forniti all'amministrazione in vista della partecipazione alla selezione. Tra queste modalità non è previsto alcun onere finanziario.

Il diritto italiano prevedeva, invece, sino al 20 maggio 2017, che l'impresa offerente potesse procedere a tale “sanatoria” versando una sanzione pecuniaria pari a un importo fisso, determinato dall'amministrazione in misura non inferiore all'uno per mille e non superiore all'uno per cento del valore della gara e comunque non superiore a 50mila euro, il cui versamento (era) garantito dalla cauzione provvisoria (“soccorso istruttorio con efficacia sanante”).

Nel gennaio 2016, la Società Centostazioni, che fa parte del gruppo Ferrovie dello Stato italiane, ha avviato, come stazione appaltante, una gara d'appalto per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle stazioni ferroviarie e per la somministrazione di energia alle medesime, del valore stimato di oltre 170 milioni di euro. La società Centostazioni ha ritenuto che [leggi tutto]

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